Il vitreo occupa la parte posteriore dell’occhio, cioè inizia dietro il cristallino e giunge a ridosso della retina. E’ costituito da filamenti sottilissimi di collagene, di acido ialuronico e di condroitinsolfato. Contiene notevoli quantità di liquido acqueo e di sali minerali, calcio e potassio in primis.
Il vitreo è attaccato ai 360° della porzione periferica della retina (cioè su tutta la circonferenza dell’occhio), alla regione maculare – la macula misura circa mezzo millimetro quadrato, è posta al centro della retina ed è l’unica porzione di retina in cui si formano i 10/10 – ed alla testa del nervo ottico. La base del vitreo in prossimità del nervo ottico è rotondeggiante ed è per questo motivo che frequentemente il Paziente affetto da distacco del vitreo a partenza dall’inserzione del nervo ottico riferisce di vedere una nuvoletta rotonda o a forma di C.
Tutti siamo potenzialmente esposti al distacco vitreo, più frequentemente accade dai 60 anni in avanti perché con l’avanzare dell’età i filamenti vitreali colliquano spontaneamente.
Statisticamente il distacco di vitreo è più frequente nei pazienti miopi e nei soggetti che bevono poca acqua, matrice fondamentale del vitreo stesso. E’ abitualmente monolaterale, ma spesso, con l’andar del tempo, interesserà anche l’altro occhio. Frequentemente si associa a traumi oculari o generali.
Il distacco del vitreo giunge improvviso, i filamenti vitreali staccandosi dalle loro inserzioni retiniche provocano lampi di luce ed il paziente percepisce, oltre ai lampi, una “nuvoletta” che si sposta nell’occhio seguendone i movimenti, talvolta accompagnata da filamenti grigiastri che si muovono anch’essi (corpi mobili). Il distacco del vitreo può indurre difficoltà nella lettura da vicino che di norma, scompare dopo qualche giorno.
Utilizzare degli occhiali da sole in ambiente esterno ed evitare le fonti di UV presenti nell’ambiente – lampade a LED, schermi di computer, tablet e smartphone (l’ultravioletto fa invecchiare i tessuti…). Per i video terminalisti abituali sono utili gli occhiali dotati di lenti filtranti la luce blu (che è una parte dell’ultravioletto) emessa dagli schermi di computer, dagli smartphone e dai portatili.
Bere sempre molta acqua e mantenere una dieta equilibrata di verdura e frutta.
Accurata osservazione da parte dell’Oculista della retina centrale e periferica; nella retina periferica il distacco di vitreo può causare rotture retiniche o il distacco della retina. Le rotture retiniche vanno laserizzate – il barrage laser chiude le rotture, permarranno i corpi mobili vitreali, il distacco di retina va sottoposto ad un laborioso intervento. La retina centrale (la macula) può essere studiata dall’OCT (esame che scannerizza la retina micron a micron) e quindi evidenzia eventuali edemi intraretinici provocati dal distacco di vitreo dalle inserzioni maculari. L’edema della macula provoca difficoltà di lettura da vicino. Se l’OCT evidenzia la presenza di una membrana epiretinica va proseguita l’osservazione periodica della retina ed un’eventuale vitrectomia se la membrana provoca calo della capacità visiva e metamorfopsie (visione di ondulazioni nelle righe dei testi stampati).
In alcuni casi, particolarmente invalidanti, viene praticata una vitrectomia per asportare il vitreo distaccatosi. Abitualmente, stante l’elevato rischio di distacco di retina per una vitrectomia condotta per tale patologia, si preferisce attendere che il vitreo si rigeneri almeno parzialmente. Esistono anche trattamenti YAG laser, condotti in pochi Centri italiani, che colliquano i filamenti vitreali.
La terapia abituale si avvale di complementi nutrizionali a base di collagene di tipo II, condroitin solfato, acido ialuronico, glucosamina (potente antiosssidante) leucocianidine, vitamina E (scavenger dei radicali liberi) e sali minerali (calcio, magnesio e potassio) presenti in notevoli quantità nel vitreo (integratori alimentari specifici).